Maro Gorky
LE OPERE DI MARO GORKY
BIOGRAFIA
Nata a New York nel 1943, Maro Gorky, figlia maggiore del pittore armeno-americano Arshile Gorky ha compiuto i primi passi nel mondo dell’arte a contatto con lo stimolante ambiente dell’Astrazione e del Surrealismo, movimenti dei quali suo padre è stato esponente di spicco. Nel 1950 lascia gli Stati Uniti per l’Europa dove continua a coltivare la sua passione per l’arte. Termina il suo percorso di studi alla Slade School of Fine Art di Londra dove si laurea nel 1965. Del 1967 è l’incontro con lo scultore Matthew Spender, di lì a poco il matrimonio e la decisione condivisa di stabilire la propria residenza in Italia e di scegliere, come luogo dove vivere e creare, un casolare fra Siena e Firenze.
Le prime opere di Maro Gorky sono tradizionali nei temi scelti, ma originali nella resa espressiva del colore, nella resa del segno che definisce ed astrae figure e forme del naturale. A cavallo fra il 1970 e il 1980 Maro predilige il tema del ritratto che alterna, con meno intensità, al genere del paesaggio. Poi la grande e potente ritrattistica degli anni ’90 dove Maro ferma con precisione il volto di amici, familiari e conoscenti con un segno potente che si fa decorativo negli sfondi, descrittivo nelle vesti ma che ritorna ad essere sintetico e quasi astrattizzante laddove le memorie di un rinascimento toscano vissuto intensamente si alternano a riletture del tutto personali delle moderne avanguardie.
Infine, dopo la scoperta del deserto, la scelta di Maro si concentra con più attenzione sul tema del paesaggio. La vista di sintetiche e silenti visioni di luoghi lontani emozioni che si trasferiscono in un sistema di segni colorati. E nei dipinti più recenti la forma ovoidale prende il sopravvento, semplifica e scarnifica quella del naturale e si fa simbolo di un’idea, di un concetto, di un’aspirazione. Ed anche nel ritratto il segno si fa metafora, prelude a nuove strade nelle quali i due generi si incontrano e diventano interdipendenti.