Il LIBRO
MAREA NERA
Una bambina selvaggia, timida e ribelle, Silvana, che vede le anime dei morti. Un bambino gentile, dolce e arguto, Franchino, il fratello più piccolo. Una madre pigra e ambiziosa, un padre nevrotico, concentrato nella scalata sociale. Una famiglia tormentata, in cui Silvana con la sua eccezionale sensibilità rappresenta un peso.
Ma lei non è infelice, e nella palude di rancori, inquietudine e ambiguità che la circonda trova appigli, trova amore: la nonna, la bambinaia, gli amici, la cavalla Ghibli e il gatto Piumino; e le anime dei morti, a cui offre sollecita compassione e che la ricambiano con la propria.
In una Milano vana e triste, dove si aggirano senza pace avidi personaggi tra fallimenti e successo, Silvana cresce come un equilibrista sospeso sull’abisso. Fino alla marea nera che travolge la sua famiglia e che le spalanca davanti, come una rivelazione, la visione delle responsabilità di ognuno e del dolore collettivo.
BIOGRAFIA
SONIA SAVIOLI
Sono nata a Milano nel 1951, in un vecchio quartiere del centro storico pieno di immigrati: veneti e pugliesi, friulani e siciliani, napoletani, sardi e calabresi; da una famiglia, appunto, di immigrati: padre veneto e madre pugliese.
Avevo sedici anni nel sessantasette, quando cominciò veramente il Sessantotto, e mi ci tuffai a capofitto, facendo il pieno di esperienze felici ed entusiasmanti.
Ho studiato lingue, ho fatto la commessa, la dimafonista, l’impiegata, la traduttrice, la fotografa. Sono stata fotografa della CGIL di Milano dall’81 all’87.
Nell’87 mi sono trasferita in campagna con la mia famiglia e da allora, assieme a mio marito e mio figlio, coltivo un piccolo podere sulle colline tra Siena e Firenze. E scrivo.
Bibliografia
I miei libri pubblicati sono:
- Campovento (ed. Santi Quaranta);
- Slow life (ed. Malatempora);
- Alla città nemica (Edizioni per la Decrescita Felice);
- Il gallo di Misme (ed. Era Nuova);
- Bruma sull’albero (ed. Era Nuova);
- Il possente coro (ed. Era Nuova);
- Scemi di Guerra (ed.Punto Rosso).
Gent.ma Sonia, mi sono fatto regalare da mia zia questo libro che era stato citato da Giorgio Riolo, del quale seguo a distanza, da Roma, le interessanti conferenze. Mi piacerebbe mettermi in contatto con te per avere un riscontro sul senso di alcuni punti trattati dal romanzo. Non leggo quasi mai narrativa contemporanea, che reputo, salvo eccezioni, soggetta alle leggi appiattenti del marketing. Marea nera invece mi è sembrato un “attuale” romanzo di formazione, di presa di coscienza della miseria umana e dell’alienazione degli individui e della autodistruzione in corso ad opera della nostra società capitalistica e della connessa ideologia consumistica.
Dalla tragedia della distruzione della famiglia di Silvana e dagli avvenimenti di guerre, aggressioni e disastri ecologici planetari di cui la protagonista prende atto nella parte finale del racconto, scaturisce un grido agghiacciante che ci sveglia da quel torpore conformistico. Il romanzo è per questo anche una riflessione sulla vita, sulla malattia e sulla morte e quindi sul senso del nostro essere al mondo, in controtendenza con la cultura irriflessiva del consumismo, dell’individualismo narcisistico inebetente, della iper-competizione asociale e disumana, dell’avvilente omologazione ai dettati del mercato capitalistico.
E’ anche un romanzo sull’amore, il quale richiama a livello narrativo, sembra, il saggio “Avere o essere” di Eric Fromm (ma oggi sarebbe più appropriato “essere o apparire”) e per certi aspetti la visione dei grandi pensatori della Scuola di Francoforte, a me cari. Ad esempio il richiamo all’autenticità, contro un mondo artificiale e mercificato in tutto; il ritorno inoltre all’impegno morale e quindi anche politico, con il riappropriarsi della capacità del soggetto di agire, ravvivando pertanto quella speranza di cambiare i mondo, in meglio, che l’ideologia attuale, funzionale agli interessi capitalistici, vorrebbe annullare.
Infine, mi piacerebbe capire meglio una questione che accompagna tutto i romanzo, se a senso avere una spiegazione (in quanto da un romanzo, una forma d’arte, a differenza di un saggio, non si deve pretendere necessariamente una spiegazione razionale). Si tratta della visione delle anime e dei fenomeni paranormali: sono un’idea funzionale ad arricchire di riflessioni i personaggi coinvolti oppure hanno un senso metaforico oppure sono una tua effettiva concezione circa la sopravvivenza dell’anima (sulla quale ho molti dubbi, ma neppure certezze del contrario)?
Il romanzo mi sembra lontano, ovviamente, da una visione religiosa e quindi mi incuriosisce questo aspetto, quasi in contrasto con uno svolgimento del racconto per nulla fantastico e molto “verista”, sebbene sensibile all’ideale etico ed estetico, come pure all’idea della natura come un tutt’uno organico. La vicenda della visione delle anime ha vivacizzato positivamente il romanzo, rendendo possibili ulteriori riflessioni. Ma c’è anche dell’altro che magari non ho colto?
Caro Paolo, ti ringrazio per l’apprezzamento del mio libro e anche per l’analisi accurata e azzeccata dei suoi significati. Sono perfettamente d’accordo con te anche sulla narrativa contemporanea, quasi sempre appiattita “sulle leggi del marketing”, quando non addirittura delle lusinghe al potere dominante. Credo che ci sia poco da aggiungere all’analisi che fai del libro, se non questo: volevo anche mostrare la sofferenza dei bambini che vengono usati come strumenti di competizione dalle famiglie, cosa che ormai avviene spesso, nella totale incoscienza di famiglie e società. L’infanzia non è più rispettata, è considerata una fase della vita che serve a preparare la persona ad essere “vincente”: un guerriero solitario nella lotta di tutti contro tutti. Per quel che riguarda le anime dei morti, ovviamente non posso avere nemmeno io alcuna certezza. Come potrei? Non sono mai morta. Nella vicenda però hanno una funzione che mi sembra importante, quella di dare alla protagonista una visione più ampia e luminosa della vita, la consapevolezza che la vita non è solo ciò che ci riguarda e non è tutta nel momento che viviamo, che è qualcosa di immenso e trascendentale. Una visione che è per lei forza e consolazione in tutta la vicenda. O almeno è quello che volevo esprimere.
Buon giorno
avrei bisogno di mettermi in contatto con Sonia Savioli
è molto importante
ho provato a cercare navigando ma non ho trovato nessun contatto
se potete dirmi dove rintracciarla ve ne sarei grato
vi lascio qui i miei contatti in modo che se vuole sarà lei a trovarmi
grazie