OLTRE 8MILA PRESENZE E TANTE EMOZIONI
Si è chiusa con successo di pubblico e di critica, dopo 55 giorni di esposizione, la mostra itinerante PABLITO GREAT ITALIAN EMOTIONS a Perugia.
Più di 8mila le presenze, con un’affluenza giornaliera sempre in crescita e la soddisfazione di aver visto l’emozione negli occhi dei visitatori che si sono spinti al Cerp della Rocca Paolina di Perugia, in Umbria, anche da fuori regione, per vedere i ben 1000 metri quadrati di ricordi indelebili: dal Pallone d’Oro, uno dei soli 4 italiani (con Paolo Rossi, Gianni Rivera, Roberto Baggio e Fabio Cannavaro), la Scarpa d’Oro (legata allo Storico Mondiale 1982), la Scarpa d’Argento (Argentina ’78) ma anche le maglie della storica finale del 1982 contro la Germania, delle partite contro l’Argentina e le altre squadre che hanno sfidato l’Italia, indimenticabile, di Enzo Bearzot.
E non sono mancati i trofei della straordinaria carriera della Leggenda del calcio Paolo Rossi: il Collare d’Oro (massima onorificenza per uno sportivo, conferita dal Coni ai giganti del 1982), le medaglie, gli altri trofei. E non sono passate inosservate le sale dedicate alla storia del calcio, dal Subbuteo a Fifa 2019, ma anche quelle con le istallazioni elettroniche che ricostruivano il campo di calcio dei mondiali di Spagna e il cinema ricostruito in una sala dedicata.
Storia e leggenda, storia e conoscenza, anche per i tanti ragazzi che hanno in queste settimane hanno visitato la mostra. E per i tanti appassionati del calcio e curiosi, molti perugini, la star del cinema Ronn Moss, che è tornata ben due volte a visitare la mostra, le ragazze della Pallavolo Femminile di Serie A, gli ex storici del Perugia Calcio, alcuni dei quali hanno voluto stringere la mano al loro ex compagno di squadra, altri che fanno o hanno fatto parte della squadra del Grifo: da Santopadre, a Novellino, a Serse Cosmi, alla moglie di Ceccarini, a Ilario Castagner, a Vannini.
Soddisfazione piena è stata espressa dall’assessore allo sport regionale e vicepresidente della RegioneFabio Paparelli, che insieme a Sviluppumbria ha sostenuto da subito la mostra e cha ha inviato tramite Ansa il suo commento subito dopo la visita: “Ho avuto il piacere e il privilegio di visitare la mostra in anteprima e, oltre ad averla apprezzata per la qualità dell’allestimento e dell’organizzazione, mi ha stupito per la sua capacità di emozionare attraverso un racconto ricco di testimonianze e davvero preziose. Vi ringrazino ancora per aver scelto l’Assessorato allo Sport regionale per la realizzazione dell’evento, certo che sopra regalare a Perugia e all’Umbria un’occasione imperdibile, in cui la poesia del calcio saprà emozionare grandi e piccini”.
Anche il presidente della Provincia, Luciano Bacchetta, che ha messo a disposizione la struttura del Cerp, si è detto contento della mostra e della sua riuscita:
“Un modo per ridare emozioni a chi ha vissuto gli anni di Paolo Rossi e del Mondiale 1982, ma anche una grande lezione di storia e di valori per i giovani e le generazioni che non l’hanno vissuto e che meritano di conoscere un pezzo importante della nostra storia calcistica e d’Italia”.
Anche il sindaco Andrea Romizi ha visitato la mostra e ha apprezzato l’allestimento, la storia di Paolo Rossi, dei Mondiali del 1982 e di un pezzo grande della nostra Italia, e di Perugia.
Ma oltre ai big e ai politici, tanti, che si sono alternati alla Rocca Paolina, ci sono state molte persone comuni che hanno voluto lasciare un proprio ricordo, un commento, nella bacheca (appositamente istallata) della mostra. E che hanno pianto ricordando tempi memorabili, perché il Mondiale del 1982 non è solo la Coppa del Mondo, è qualcosa di irripetibile per tutti. E’ il Mondiale del cuore, quello che non si dimentica. L’Italia di allora quella notte cambiò, ritrovò unità, coraggio, forza, sentimento. Com’era successo del resto a quella squadra in cui quasi nessuno credeva.
Per una volta gli italiani scesero in strada tutti quanti, a milioni in tutta Italia, semplicemente perché felici e uniti.
Ma oggi, giustamente, non sarebbe più possibile fare i bagni nella Fontana di Trevi. Oggi i 22 mundiales ’82: Dino Zoff, Ivano Bordon, Giovanni Galli, Franco Baresi, Giuseppe Bergomi, Antonio Cabrini, Fulvio Collovati, Claudio Gentile, Pietro Vierchowod, Giancarlo Antognoni, Giuseppe Dossena, Giampiero Marini, Gabriele Oriali, Marco Tardelli, Franco Causio, Bruno Conti, Daniele Massaro, Alessando Altobelli, Francesco Graziani, Franco Selvaggi, insieme a Paolo Rossi, o si sono ritirati dal calcio attivo, o fanno i dirigenti o i commentatori TV. “Ma sono rimasti veri, estremamente legati uno all’altro, hanno una chat comune, e non mancano mai alle rimpatriate. Sono la memoria storica di un’Italia che ha sperato e vinto. Che è rinata dalle sue macerie. Che ce l’ha fatta, nonostante il vento a sfavore.
Il presidente Pertini che come un tifoso qualunque andò a tifare al Bernabeu, l’angelo Gaetano Scirea, il vecio Bearzot, il suo fido braccio destro Guido Vantaggiato, il Richelieu Carlo De Gaudio, il caro Cesarone Maldini, il buon professor Vecchiet, lo storico massaggiatore Sandro Selvi non ci sono più.
Ma hanno avuto la fortuna di essere stati protagonisti di una storia straordinaria e unica. Irripetibile per molti aspetti, leggendaria.
Quella storia che a Perugia è stata rivissuta dai tanti perugini e dagli turisti che hanno transitato per la bellissima location della Rocca Paolina.
“Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra- commenta Pablito -. Sono emozionato, perché Perugia è un po’ casa mia, qui ho conosciuto e scelto mia moglie e qui sono nate la mie figlie Maria Vittoria e Sofia Elena, ha Perugia ho giocato a calcio e sono cresciuto professionalmente e Perugia ha risposto molto bene in termini di affetto e di presenze ed entusiasmo x la mostra. Grazie, grazie, grazie. Perugia ha un cuore grande e questo cuore me lo porto dentro!”.
Grazie agli sponsor che ci sono stati vicini e hanno reso possibile la realizzazione dell’evento.